Lacerti di anima di Silvia Lisena (Impremix Edizioni)

Raccolta di poesie che colpisce e stupisce a ogni pagina; non a caso, vanta una Menzione d’onore al Premio Culturale Internazionale Unicamilano 2020.

La struttura è simile a quella di un diario in versi, dove l’autrice riversa avversità, amori tormentati e un’acuta speranza in una ribalta e risalita. Analitica e introspettiva, sempre pronta ad assumersi le proprie responsabilità e cercare di comprendere il viaggio.

L’anima dell’opera ricorda un po’ il gabbiano di Bach che, a differenza dei suoi simili, per i quali volare è solo il mezzo per procurarsi il cibo, lui fa del volo la propria passione e scopo vitale, ciò su cui permea la sua intera esistenza. Lui non si limita alle azioni basilari di sopravvivenza, ma cerca oltre, inverte le priorità e assapora il gusto di qualcosa di straordinario che gli esemplari della sua specie danno per scontato.

Così, anche questa raccolta cerca la propria fisionomia altrove e si differenzia nelle prospettive. Si allontana in punta di piedi, per non fare troppo rumore, dalla poesia da social, dal polpettone con gli avanzi e dalle frasette alla Gio Evan, così vuote, quanto acclamate da una società che si nutre di quest’apologia del nulla, che riempie lo stomaco di aria e illude di essere sazi.

No, “Lacerti di anima” ha qualcosa da dire e lo dice, si mette in gioco, senza spaventarsi delle carte dell’avversario e, soprattutto, senza avvalersi di bluff. Non sale su cattedre, non impera lezioni di vita dall’alto di chissà quale innata e autoproclamata superiorità intellettiva. No, come Jonathan Livingston assapora il volo, assorbe gli effluvi della vita, li contempla, li studia e li accarezza. Le conclusioni appartengono all’individuo e non cercano di calzare a forza un’universalità che non gli compete.

Talvolta, anche i sentimenti vengono seviziati, ma non disconoscono la propria bontà. Non cambiano la loro genuina natura, né induriscono i propri tratti innocenti, né diventano spietati con la scusa di adeguarsi a una vita spesso ingiusta e ostile.

La vita è lotta. Ma non si tratta di dover sopraffare sui più deboli, o essere forti a ogni costo e in ogni situazione, né fingerci tali in quelle circostanze in cui sappiamo di non esserlo. Se dimostrare le proprie debolezze può costare caro, saremo pronti a pagare lo scotto. Nessuna legge del taglione, occhio per occhio e dente per dente, cane mangia cane: i ludi di Marte stanno a riposo. Il nemico è il riflesso nello specchio ogni mattino. Le proprie insicurezze e disabilità, quella strana morsa allo stomaco che ci fa credere di non essere all’altezza della prova inflitta dalla vita. Perdere non è mai stato facile e necessita più coraggio di quanto ce ne vuole nel vincere. Poi, quando arriverà la vittoria avrà un sapore ancora più forte. L’attesa e la fatica la renderanno ancora più buona.

A fine lettura rimane come un tonico sulla pelle del lettore, un balsamo capace di restaurare quei principi morali, civici e umani, ormai atrofizzati. E non si può fare a meno di ritrovare quella speranza salvifica del migliorarsi: per migliorare, nel nostro piccolo, il mondo. Uno sviluppo individuale che si slancia fecondo verso un progetto più collettivo e plurale.

Lacerti di anima di Silvia Lisena è una raccolta di poesie che noi Lettori voraci consigliamo a tutti. A chi ama la poesia, a chi non l’ha mai capita e a chi l’ha persa e vuole ritrovarla.

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