Le parole perdute di Via Modesta Valenti di Salvatore Amato, Monetti

Inizierò questa recensione dicendovi che Le parole perdute di Via Modesta Valenti sarà un libro che vi rimarrà dentro, vi farà sorridere, riflettere e risveglierà la vostra pietà verso i meno fortunati.

E forse vi farà anche comprendere il vero significato di parole come: misericordia, tolleranza, accettazione, compassione, empatia, amore, solidarietà e carità.

Via Modesta Valenti sarà pure una via fittizia, però la sua vita batte costante nel cuore della capitale e la sua voce rimbomba dal fondo del degrado; sono proprio i suoi abitanti a renderla così viva.

L’opera si mescola tra poesia e prosa e concede la voce a chi non ce l’ha, ma che allo stesso tempo ha il bisogno, più che la voglia, di raccontarci la sua storia.

Ogni capitolo è intitolato: Dalle finestre aperte di Via Modesta Valenti, che essendo una via virtuale, potrebbe sembrare una questione simbolica, oppure una figura retorica, eppure, per me non è stato così, poiché sembra quasi che l’autore le costruisca queste finestre e le renda concrete nell’astrattezza, attraverso la poesia. Comunque, ognuna di queste ‘finestre aperte’ termina con una digressione diversa che regala alla struttura stessa del libro un aspetto molto interessante.

Ho amato questo libro, l’ho letto in un solo giorno, ma anche ora che l’ho terminato, ogni tanto una voce interiore mi spinge a prenderlo dalla libreria e a leggerne alcuni passaggi.

L’ho trovata una lettura sublime, aulica, potente, dolce e ricca di spunti su cui riflettere, un libro adatto a tutte le età e di un’importanza pedagogica per tutti gli insegnamenti morali che porta racchiusi tra le sue pagine. Insomma, un’opera che si fa amare e si può soltanto amare, o forse, almeno per me è stato così, quest’opera diventerà più un’intima amicizia che un libro.

Senza alcun dubbio, questo è un libro dovrebbero leggere tutti.

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